Catania, crolli dopo forte sisma M4.8 a nord in piena notte: 28 feriti

Meno di 48 ore dopo l'inizio della fase parossistica dell'attività dell'Etna, nella notte una forte scossa di terremoto ha provocato paura, danni e ventotto feriti lievi nei paesi del versante orientale del vulcano, a nord di Catania. Alle 3,19 la scossa, molto forte, di
magnitudo 4.8, che l'osservatorio etneo dell'Ingv di Catania ha localizzato a 1,1 km a sud di Lavinaio (Acireale) con un ipocentro molto superficiale, di appena 1,2 km. Sono poi seguite alcune repliche di intensità inferiore. Secondo gli esperti, si tratta di scosse legate all'eruzione dell'Etna cominciata la mattina del 24 dicembre: l'intrusione del magma nel sottosuolo avrebbe attivato la faglia di Fiandaca ben conosciuta dai geologi che ha scatenato la scossa. Nelle prime 24 ore dall'inizio dell'eruzione, peraltro, erano state contate circa 800 scosse, uno sciame sismico che non si è ancora concluso. I feriti non sono gravi, hanno riportato solo escoriazioni o contusioni da codice verde. Per un sopralluogo nelle zone colpite dal terremoto si sono alzati in volo elicotteri della Marina militare, della Guardia costiera, di Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Vigili del fuoco. Il centro più colpito dal terremoto è Fleri, frazione di Zafferana molto vicina all'epicentro. Nel paese sono stati registrati diversi crolli, comprese parti della facciata della chiesa di Maria Santissima del Rosario, unica parte dell'edificio che era stata risparmiata dal crollo nel sisma del 1984. Divelti molti lampioni, danneggiata la rete del gas. Ci sono danni segnalati anche in altri centri dell'area etnea, cadute di cornicioni e di vecchi muretti a secco, e alcune crepe nelle case, in un'area tra Zafferana, Santa Venerina e Acireale. A Pennisi, frazione di Acireale, si registrano crolli anche nella chiesa di Santa Maria del Carmelo. La Protezione Civile continua a seguire l'evolversi della situazione in stretto raccordo con i centri di competenza (Ingv e Unifi) e con la Regione Siciliana. Per precauzione è stato chiuso un tratto dell'autostrada Catania-Messina, la A18, per la presenza di "lesioni" sospette sull'asfalto createsi dopo il terremoto, tra i caselli di Acireale e Giarre. È state riattivata la circolazione ferroviaria sulle linee Messina-Siracusa e Taormina-Giardini.



Via: La Stampa
Foto: SkyTg24

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