La Polizia di Stato, a conclusione di una complessa indagine diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia, ha eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di uno spagnolo, 42enne, gravitante nell'area anarchica insurrezionalista
in quanto ritenuto gravemente indiziato di essere uno di coloro che hanno posizionato la bomba presso la sede della Lega a Treviso lo scorso anno. Il provvedimento della Procura Distrettuale di Venezia, ed eseguito dalla Digos lagunare con il supporto della Direzione centrale polizia di prevenzione, è già stato convalidato dal Gip di Brescia, dove è stato eseguito il fermo. Latitante, perchè gravato da altri ordini di carcerazione della magistratura italiana, dovrà rispondere di strage e attentato con finalità di terrorismo. Il suo Dna è stato rinvenuto sull'ordigno. A lui gli agenti sono arrivati seguendo gli spostamenti di un anarchico bresciano, 38 anni, che avrebbe fornito supporto per la clandestinità, e che è stato a sua volta arrestato. La ricerca è stata resa possibile anche grazie al contributo informativo fornito dalla Comisaria General de Informacion-Cuerpo Nacional de Policia spagnola. "E' terrorismo e gli atti sono arrivati senza esitazione alla Procura distrettuale di Venezia". Lo aveva spiegato il Procuratore di Treviso a proposito del fallito attentato alla sede provinciale della Lega di Treviso, in via Fontane a Villorba, dove lo scorso 16 agosto erano stati ritrovati due oggetti esplosivi. Un ordigno era esploso all'esterno della sede trevigiana del Carroccio, il K3, nella zona industriale di Villorba. La deflagrazione non aveva provocato danni alla struttura, nè feriti. Un secondo ordigno, una pentola a pressione con chiodi e innesco a tensione, era stato fatto esplodere successivamente dagli artificieri della polizia. L'ipotesi era che i due ordigni nascondessero un vero e proprio agguato per chi fosse giunto sul posto. L'attentato è stato rivendicato dalla sedicente cellula anarchica "Haris Hatzimihelakis /Internazionale". Si trattava di un volantino pubblicato sul web che, con data 12 agosto 2018, rivendicava di aver" attaccato con un ordigno la sede della Lega a Treviso", e rimandava per questo gesto all'invito "lanciato dai compagni della cellula 'Santiago Maldonado', che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio". Nella mattinata di sabato 25 maggio, nel carcere di Canton Mombello, si sono svolte le udienze di convalida dei due soggetti.
in quanto ritenuto gravemente indiziato di essere uno di coloro che hanno posizionato la bomba presso la sede della Lega a Treviso lo scorso anno. Il provvedimento della Procura Distrettuale di Venezia, ed eseguito dalla Digos lagunare con il supporto della Direzione centrale polizia di prevenzione, è già stato convalidato dal Gip di Brescia, dove è stato eseguito il fermo. Latitante, perchè gravato da altri ordini di carcerazione della magistratura italiana, dovrà rispondere di strage e attentato con finalità di terrorismo. Il suo Dna è stato rinvenuto sull'ordigno. A lui gli agenti sono arrivati seguendo gli spostamenti di un anarchico bresciano, 38 anni, che avrebbe fornito supporto per la clandestinità, e che è stato a sua volta arrestato. La ricerca è stata resa possibile anche grazie al contributo informativo fornito dalla Comisaria General de Informacion-Cuerpo Nacional de Policia spagnola. "E' terrorismo e gli atti sono arrivati senza esitazione alla Procura distrettuale di Venezia". Lo aveva spiegato il Procuratore di Treviso a proposito del fallito attentato alla sede provinciale della Lega di Treviso, in via Fontane a Villorba, dove lo scorso 16 agosto erano stati ritrovati due oggetti esplosivi. Un ordigno era esploso all'esterno della sede trevigiana del Carroccio, il K3, nella zona industriale di Villorba. La deflagrazione non aveva provocato danni alla struttura, nè feriti. Un secondo ordigno, una pentola a pressione con chiodi e innesco a tensione, era stato fatto esplodere successivamente dagli artificieri della polizia. L'ipotesi era che i due ordigni nascondessero un vero e proprio agguato per chi fosse giunto sul posto. L'attentato è stato rivendicato dalla sedicente cellula anarchica "Haris Hatzimihelakis /Internazionale". Si trattava di un volantino pubblicato sul web che, con data 12 agosto 2018, rivendicava di aver" attaccato con un ordigno la sede della Lega a Treviso", e rimandava per questo gesto all'invito "lanciato dai compagni della cellula 'Santiago Maldonado', che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio". Nella mattinata di sabato 25 maggio, nel carcere di Canton Mombello, si sono svolte le udienze di convalida dei due soggetti.
Fonte: Ansa
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