Sono 16 le misure cautelari eseguite dai Carabinieri di Reggio Emilia, sotto il coordinamento della locale Procura, nell'ambito dell'operazione condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, che ha portato alla luce un illecito sistema di
"gestione minori in affido". Sei soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, tra cui il sindaco di Bibbiano, una responsabile del Servizio Sociale Integrato di una Unione di Comuni, una coordinatrice del medesimo servizio, una assistente sociale e due psicoterapeuti di una Onlus. Ulteriori otto misure cautelari di natura interdittiva, costituite dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali sono state eseguite a carico di altrettanti soggetti, nelle relative qualità di dirigenti comunali, operatori socio-sanitari, educatori. Infine una misura coercitiva del divieto di avvicinamento ad un minore è stata eseguita a carico di una coppia affidataria accusata di maltrattamenti. In tutto sono 27 gli indagati e decine le perquisizioni domiciliari eseguite nell'ambito dell'inchiesta "Angeli e Demoni" coordinata dal pm di Reggio Emilia. I destinatari delle misure cautelari sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d'uso. Tra i reati contestati, in particolare, quello di lesioni gravissime ai minori in relazione ai traumi loro provocati. A riguardo alcuni di loro, oggi adolescenti, manifestano profondi segni di disagio (tossicodipendenza e gesti di autolesionismo). I militari hanno intercettato ore e ore di intensi lavaggi del cervello a cui erano sottoposti dei bambini, anche in tenera età, in provincia di Reggio Emilia durante le sedute di psicoterapia dopo che gli stessi erano stati allontanati dalle rispettive famiglie attraverso le più ingannevoli e disparate attività, tra le quali: relazioni mendaci, disegni dei bambini artefatti attraverso la mirata "aggiunta" di connotazioni sessuali, terapeuti travestiti da personaggi "cattivi" delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi di quella che veniva spacciata ai bambini come "macchinetta dei ricordi". Il tutto durante i lunghi anni nei quali i Servizi Sociali omettevano di consegnare ai bambini lettere e regali dati dai genitori naturali che i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato in un magazzino dove erano accatastati. Le indagini sono iniziate alla fine dell’estate del 2018 dopo l'anomala escalation di denunce, da parte dei servizi sociali coinvolti, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze a danni di minori commessi da parte dei genitori. L'analisi dei fascicoli vedeva puntualmente approdare le indagini verso la completa infondatezza di quanto segnalato.
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