La Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 10 cittadini extracomunitari nigeriani ritenuti
responsabili, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, con la commissione di delitti contro la persona, soprattutto in occasione di scontri con i cult rivali per il controllo del territorio e la supremazia all'interno della comunità nigeriana, spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. Le indagini, condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Palermo, culminate negli odierni provvedimenti restrittivi, in aggiunta agli esiti dell'operazione "Black Axe" e dell'altra operazione "No fly zone", hanno fornito una credibile radiografia di una mafia nigeriana, radicata ed infiltrata nel tessuto economico, criminale cittadino. Con l'operazione odierna, chiamata convenzionalmente "Disconnection zone", i poliziotti hanno, di fatto, smantellato una cosca criminale, "Cult", denominata "Viking", ben strutturata su tutto il territorio nazionale, avente nel capoluogo siciliano, una base operativa a Ballarò, caratterizzata da una forte struttura gerarchicamente organizzata, con una forte capacità intimidatoria. L'inchiesta, scattata lo scorso anno dopo la decisione di uno dei capi e del suo braccio destro di collaborare con la magistratura, hanno svelato gli equilibri fra le "confraternite" dell'antico quartiere negli ultimi tre anni. Dalle parole dei primi due pentiti della mafia nigeriana, gli uomini della Mobile ha potuto constatare che nel quartiere non c'erano solo i Black Axe a spacciare e sfruttare la prostituzione delle donne nigeriane vittime di tratta. Anche i rivali appartenenti all'altra confraternita mafiosa nigeriana, gli Eyie, si erano ritagliati il loro spazio fra i vicoli di Ballarò. Le investigazioni hanno accertato, inoltre, la presenza di numerose case di prostituzione nel centro storico di Palermo, le cosiddette "Connection House", e registrato numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti.
Fonte: RaiNews24
Via: La Repubblica
Foto: Polizia di Stato
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