Nel giorno in cui ricorre il sesto anniversario del naufragio costato la vita a 368 persone, proseguono gli sbarchi di migranti a Lampedusa. La notte scorsa una motovedetta della Guardia costiera ha portato in salvo 72 subsahariani, tra cui 2 donne, di cui una incinta,
un bambino e almeno un minore non accompagnato. Martedì notte, in tre diversi approdi, sono arrivati 53 migranti di nazionalità tunisina. L'hotspot resta sotto pressione: a fronte di una capienza di 95 posti, da ieri si è superata quota 300. I trasferimenti non riescono a tenere il passo dei frequenti arrivi. Alle 3,30 (orario del naufragio) è stato inaugurato il memoriale "Nuova Speranza". "Ci fu un guasto e il tizio che era al comando diede fuoco ad un panno per cercare di segnalare l'imbarcazione - ha raccontato un anno dopo la tragedia Eskindr, eritrei sopravvissuto al naufragio che è andato in Olanda, dove ha fatto il meccanico di biciclette mentre frequentava la scuola superiore - ma il fuoco arrivo' alla benzina che era lì vicino, e da quel momento è iniziato il dramma". Le fiamme si propagano subito sul ponte, dove c'erano almeno 300 persone. Molte di loro, proprio perché pressate una sull'altra, non vedono neanche l'origine dell'incendio ma solo un gran fumo. Mentre tutti quelli che si trovano nella stiva o nella sala macchine, almeno altri 250, non solo non vedono niente ma neanche si accorgono di nulla. E' un attimo. I migranti presi dal panico cominciano a gettarsi in acqua ma, sopratutto, si spostano tutti insieme dal lato opposto della barca a quello dove ci sono le fiamme. Il barcone si piega su un lato fino a quando l'acqua non comincia ad entrare. E' il punto di non ritorno. In pochi istanti il peschereccio affonda e tocca il fondale, 45 metri più in basso. Per quelli che sono nella stiva non c'è neanche possibilità di muoversi. In 155, tra cui sei donne e due bambini, vengono invece salvati dalle barche che si trovavano in zona e che vengono allertate appena scatta l'allarme. I morti accertati sono 368, tanti donne e anche 4 bambini: vigili del fuoco, guardia costiera, marina e gdf ci hanno messo più di 10 giorni per recuperarli tutti.
Fonte: AskaNews
Via: ANSA
un bambino e almeno un minore non accompagnato. Martedì notte, in tre diversi approdi, sono arrivati 53 migranti di nazionalità tunisina. L'hotspot resta sotto pressione: a fronte di una capienza di 95 posti, da ieri si è superata quota 300. I trasferimenti non riescono a tenere il passo dei frequenti arrivi. Alle 3,30 (orario del naufragio) è stato inaugurato il memoriale "Nuova Speranza". "Ci fu un guasto e il tizio che era al comando diede fuoco ad un panno per cercare di segnalare l'imbarcazione - ha raccontato un anno dopo la tragedia Eskindr, eritrei sopravvissuto al naufragio che è andato in Olanda, dove ha fatto il meccanico di biciclette mentre frequentava la scuola superiore - ma il fuoco arrivo' alla benzina che era lì vicino, e da quel momento è iniziato il dramma". Le fiamme si propagano subito sul ponte, dove c'erano almeno 300 persone. Molte di loro, proprio perché pressate una sull'altra, non vedono neanche l'origine dell'incendio ma solo un gran fumo. Mentre tutti quelli che si trovano nella stiva o nella sala macchine, almeno altri 250, non solo non vedono niente ma neanche si accorgono di nulla. E' un attimo. I migranti presi dal panico cominciano a gettarsi in acqua ma, sopratutto, si spostano tutti insieme dal lato opposto della barca a quello dove ci sono le fiamme. Il barcone si piega su un lato fino a quando l'acqua non comincia ad entrare. E' il punto di non ritorno. In pochi istanti il peschereccio affonda e tocca il fondale, 45 metri più in basso. Per quelli che sono nella stiva non c'è neanche possibilità di muoversi. In 155, tra cui sei donne e due bambini, vengono invece salvati dalle barche che si trovavano in zona e che vengono allertate appena scatta l'allarme. I morti accertati sono 368, tanti donne e anche 4 bambini: vigili del fuoco, guardia costiera, marina e gdf ci hanno messo più di 10 giorni per recuperarli tutti.
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