Parigi, impiegato della prefettura aggredisce agenti in sede: 5 morti

Un ufficiale amministrativo della Prefettura di Parigi ha attaccato e ucciso quattro persone all'interno dell'edificio, situato sull'isola della città, nel primo pomeriggio di giovedì 3 ottobre, prima di essere a sua volta abbattuto. Una strage, scrive Le Monde, dalle
motivazioni non ancora chiare. L'attacco è durato alcuni minuti. Si è svolto nel servizio ipersensibile della direzione dell'intelligence della prefettura di polizia (Drpp). Poco dopo le 12.30, Mickaël H., armato di un coltello da cucina, attacca due agenti di polizia e un agente amministrativo nel suo dipartimento, e li uccide. Quindi lascia i locali del Drpp, si precipita giù per le scale, dove accoltella due donne. Una di loro è ferita a morte. La seconda viene trasportata con l'elicottero in codice rosso presso il Percy Army Training Hospital di Clamart. Arrivato nel cortile della Prefettura di Polizia, si imbatte su un giovane ufficiale della direzione dell'ordine pubblico e del traffico (Dopc). Quest'ultimo, armato di un fucile d'assalto Hk-g36, gli intima tre volte di rilasciare il coltello e, prima del suo rifiuto, gli spara in testa e lo uccide. L'autore dell'attacco, Mickaël H., 45 anni, faceva parte del Drpp; lavorava lì come ingegnere informatico nel dipartimento tecnico. Nato a Fort-de-France, Martinica, è entrato a far parte della prefettura di polizia parigina nel 2003. Come tutti gli agenti che lavoravano in questo tipo di unità, era stato oggetto di un'autorizzazione di difesa segreta, un permesso che doveva essere rinnovato ogni cinque anni. L'uomo, residente in un edificio a Gonesse (Val-d'Oise), si era sposato nel 2014 e si era convertito all'Islam diciotto mesi fa. Secondo i vicini, intervistati dall'agenzia France-Presse, era un praticante, si recava regolarmente alla moschea del distretto. Comunque, nessun segno di radicalizzazione è stato trovato nel killer sebbene presentasse un profilo psicologico "molto fragile", secondo un funzionario di polizia. Un testimone, però, ha affermato che l'aggressore, la sera prima dell'attacco, avrebbe gridato "Allah Akbar". Lo riporta il quotidiano Le Figaro. Il testimone sarebbe stato svegliato nella notte dalle urla dell'impiegato.


Via: Le Monde
Foto: AP | Reuters

Nessun commento:

Posta un commento