Sydney, 183 arresti per catastrofe incendi in paese: crescono morti

Le autorità australiane hanno arrestato 183 persone, tra cui 40 minorenni, con l'accusa di aver appiccato deliberatamente incendi boschivi negli ultimi mesi. Altre 24 persone sono state accusate in relazione a incendi dolosi appiccati nel Queensland, Victoria,
nell'Australia Meridionale e in Tasmania. Lo riferisce la polizia del Nuovo Galles del Sud, ricordando che almeno 25 persone hanno perso la vita da settembre a causa delle fiamme. La polizia, si legge su Port News, esorta le persone a fornire filmati e immagini da telefoni, dashcam o altri dispositivi che mostrano incendi nel loro nascere, anche se solo a distanza. Solo nel Nuovo Galles del Sud sono stati bruciati più di 4 milioni di ettari, pari al doppio della Lombardia, e il numero aumenta. Secondo le ultime stime dell'Università di Sydney, circa 480 milioni di mammiferi, uccelli, rettili e altri animali sono morti a causa dei devastanti incendi boschivi del 2019, mentre nelle Blue Mountains solo a novembre e dicembre è andato bruciato il 50% delle riserve naturali. A riferirlo il Wwf, aggiungendo che si stima che siano circa 8mila i koala dispersi nelle fiamme, che nella costa nord del New South Wales hanno già ucciso circa il 30% dell'intera popolazione di questa specie. Non è ancora stato dimostrato se il "cambiamento climatico" abbia avuto alcun impatto sulla disastrosa stagione degli incendi boschivi di quest'anno. Quindi, perché così tante celebrità di Hollywood affermano che i grandi incendi in Australia sono il risultato del cambiamento climatico? C'è una siccità che dura tutto l'anno lungo la Gold Coast australiana. C'è un aumento delle temperature. Questo è stato l'anno più secco in assoluto, e le stagioni del fuoco e dei cicloni sono dietro l'angolo. Ma senza quei 183 incendiari arrestati da agosto, fa notare The Media Times, quelle fiamme sarebbero state probabilmente molto meno aggressive. I cambiamenti climatici, i gas a effetto serra, l'inquinamento, la qualità dell'aria e altre minacce alla vita e alla qualità della vita sono ovviamente preoccupazioni reali. Ma dire ai media e alle star di affrontare una catastrofe e usarla come pilastro della loro famosa causa per amplificare la necessità di azioni e cambiamenti politici, rende il pubblico miope dinnanzi a enormi tragedie. Le prediche dell'attivista Greta Thunberg, divenuta simbolo della lotta ai mutamenti climatici, e le semplificazioni di questioni complesse rendono più facile per le persone respingere le preoccupazioni sull'ambiente in quanto infondate.


Via: AdnKronos

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