Sono durati quasi dodici ore gli interrogatori dei cinque operai - un caposquadra e quattro dipendenti Rfi - indagati dalla Procura di Lodi per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesioni multiple per l'incidente di giovedì mattina in cui hanno perso
la vita due macchinisti che viaggiavano a bordo del Frecciarossa appena partito da Milano e diretto a Salerno. Il bilancio del deragliamento conta anche 31 feriti non gravi. Tutti gli indagati, a quanto apprende l'AdnKronos, hanno risposto alle domande del pm e degli investigatori della Polfer che stanno cercando di far luce sui lavori di manutenzione che hanno interessato uno scambio lungo la linea dell'alta velocità a pochi chilometri da Lodi dove è avvenuto il deragliamento. Sentiti negli uffici della Polfer di Piacenza, agli indagati, assistiti da due avvocati, è stato chiesto di ricostruire con precisione tutte le operazioni tecniche fatte la notte dell'incidente, operazioni manuali che vengono svolte seguendo rigidi protocolli, così come di spiegare la catena di comando che ha portato a comunicare alla centrale di Bologna lo stato dello scambio, considerato il "punto zero" dell'impatto, su cui hanno smesso di lavorare circa un'ora prima dell'incidente. Gli specialisti del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer, stanno svolgendo per la procura lodigiana le indagini che hanno al centro anche la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in "svio". I consulenti della procura dovranno svolgere, "al più presto, le attività irripetibili volte a accertare la funzionalità dello scambio e di tutti i dispositivi a esso collegati" riguardo al Frecciarossa 9595 deragliato nel Lodigiano. I tecnici e gli investigatori infatti, secondo quanto riporta RaiNews24, dovranno chiarire perché il sistema di rilevamento abbia ricevuto una segnalazione di binari "per dritto" e non di "svio", che avrebbe fermato il treno prima. Lo scambio avrebbe dovuto infatti avere gli "aghi" dei binari posizionati sul "corretto tracciato" e invece li aveva posizionati in svio a sinistra. A contatto con lo scambio la carrozza n.1, dove si trova la motrice, è praticamente "decollata" a quasi 300 all'ora, impattando contro un carrello che si trovava su un binario di ricovero, e poi contro una palazzina di manutenzione. Servirà per ricostruire il tutto anche l'hard disk delle telecamere, già acquisite, nel perimetro della stazione tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano dove l'alta velocità corre parallela all'autostrada A1.
Vie: AdnKronos | RaiNews24
Foto: Polizia di Stato
la vita due macchinisti che viaggiavano a bordo del Frecciarossa appena partito da Milano e diretto a Salerno. Il bilancio del deragliamento conta anche 31 feriti non gravi. Tutti gli indagati, a quanto apprende l'AdnKronos, hanno risposto alle domande del pm e degli investigatori della Polfer che stanno cercando di far luce sui lavori di manutenzione che hanno interessato uno scambio lungo la linea dell'alta velocità a pochi chilometri da Lodi dove è avvenuto il deragliamento. Sentiti negli uffici della Polfer di Piacenza, agli indagati, assistiti da due avvocati, è stato chiesto di ricostruire con precisione tutte le operazioni tecniche fatte la notte dell'incidente, operazioni manuali che vengono svolte seguendo rigidi protocolli, così come di spiegare la catena di comando che ha portato a comunicare alla centrale di Bologna lo stato dello scambio, considerato il "punto zero" dell'impatto, su cui hanno smesso di lavorare circa un'ora prima dell'incidente. Gli specialisti del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer, stanno svolgendo per la procura lodigiana le indagini che hanno al centro anche la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in "svio". I consulenti della procura dovranno svolgere, "al più presto, le attività irripetibili volte a accertare la funzionalità dello scambio e di tutti i dispositivi a esso collegati" riguardo al Frecciarossa 9595 deragliato nel Lodigiano. I tecnici e gli investigatori infatti, secondo quanto riporta RaiNews24, dovranno chiarire perché il sistema di rilevamento abbia ricevuto una segnalazione di binari "per dritto" e non di "svio", che avrebbe fermato il treno prima. Lo scambio avrebbe dovuto infatti avere gli "aghi" dei binari posizionati sul "corretto tracciato" e invece li aveva posizionati in svio a sinistra. A contatto con lo scambio la carrozza n.1, dove si trova la motrice, è praticamente "decollata" a quasi 300 all'ora, impattando contro un carrello che si trovava su un binario di ricovero, e poi contro una palazzina di manutenzione. Servirà per ricostruire il tutto anche l'hard disk delle telecamere, già acquisite, nel perimetro della stazione tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano dove l'alta velocità corre parallela all'autostrada A1.
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