Dirigenti dell'intelligence Usa e della sicurezza nazionale americana stanno esaminando tra le possibilità quella che il nuovo coronavirus sia nato, più che in un mercato, in un laboratorio di Wuhan e che si sia diffuso a causa di un incidente. Lo riferisce la
Cnn citando varie fonti a conoscenza del dossier, che ritengono però prematuro trarre qualsiasi conclusione. Ieri il Wp aveva riportato la notizia di due dispacci diplomatici Usa a Pechino che nel 2018 ammonivano sulle carenze del laboratorio di virologia di Wuhan. Due anni prima che scoppiasse la pandemia da coronavirus, diplomatici dell'ambasciata americana a Pechino visitarono diverse volte l'Istituto di virologia di Wuhan (Wiv) e rimasero così preoccupati da mandare a Washington due "cable" (sensibili ma non classificati) ammonendo sulle inadeguate condizioni di sicurezza del laboratorio, che conduceva rischiose ricerche sui pipistrelli. Lo rivela il Washington Post, riferendo che negli ultimi due mesi le informative hanno alimentato discussioni nel governo americano se questo o un altro laboratorio a Wuhan possa essere la fonte Covid-19 (poi denominato SARS-CoV-2), anche se per ora non sono emerse prove in questo senso e la comunità scientifica propende per un virus proveniente dagli animali e non da provetta. I cable mettono in guardia sulle carenze gestionali e di sicurezza del Wiv e propongono più attenzione e aiuti non solo per l'importanza degli studi sui coronavirus dei pipistrelli ma anche per la loro pericolosità. L'autore dell'articolo del Wp sostiene che la versione di Pechino che il virus è emerso dal wet market di Wuhan è debole, citando ricerche di esperti cinesi su Lancet secondo cui il primo paziente noto di coronavirus, identificato il primo dicembre, non aveva legami col mercato e neppure oltre un terzo dei contagiati nel primo grande cluster. Il mercato inoltre non vendeva pipistrelli. Uno studio pubblicato nel 2011 già parlava della creazione di un supervirus a partire dalla manipolazione del virus dell'influenza aviaria ottenuto in due laboratori in Usa e in Olanda. La realizzazione dell'agente patogeno, aggressivo come l'H5N1 ma molto più contagioso tanto da essere definito peggiore dell'antrace, aveva destato molte polemiche anche negli stessi ambienti scientifici. Ieri il presidente Donald Trump ha annunciato nel briefing quotidiano alla Casa Bianca di aver ordinato il blocco dei finanziamenti Usa all'Organizzazione Mondiale della Sanità, accusandola di aver aiutato la Cina a nascondere l'epidemia di coronavirus. Gli Stati Uniti sono di fatto i principali finanziatori dell'organismo che ha sede a Ginevra, e nel periodo 2018-2019 il loro contributo è ammontato a quasi 900 milioni di dollari, circa un quinto del totale di 4,4 miliardi di complessivi di contributi di Paesi e donazioni pubbliche e private a titolo volontario.
Cnn citando varie fonti a conoscenza del dossier, che ritengono però prematuro trarre qualsiasi conclusione. Ieri il Wp aveva riportato la notizia di due dispacci diplomatici Usa a Pechino che nel 2018 ammonivano sulle carenze del laboratorio di virologia di Wuhan. Due anni prima che scoppiasse la pandemia da coronavirus, diplomatici dell'ambasciata americana a Pechino visitarono diverse volte l'Istituto di virologia di Wuhan (Wiv) e rimasero così preoccupati da mandare a Washington due "cable" (sensibili ma non classificati) ammonendo sulle inadeguate condizioni di sicurezza del laboratorio, che conduceva rischiose ricerche sui pipistrelli. Lo rivela il Washington Post, riferendo che negli ultimi due mesi le informative hanno alimentato discussioni nel governo americano se questo o un altro laboratorio a Wuhan possa essere la fonte Covid-19 (poi denominato SARS-CoV-2), anche se per ora non sono emerse prove in questo senso e la comunità scientifica propende per un virus proveniente dagli animali e non da provetta. I cable mettono in guardia sulle carenze gestionali e di sicurezza del Wiv e propongono più attenzione e aiuti non solo per l'importanza degli studi sui coronavirus dei pipistrelli ma anche per la loro pericolosità. L'autore dell'articolo del Wp sostiene che la versione di Pechino che il virus è emerso dal wet market di Wuhan è debole, citando ricerche di esperti cinesi su Lancet secondo cui il primo paziente noto di coronavirus, identificato il primo dicembre, non aveva legami col mercato e neppure oltre un terzo dei contagiati nel primo grande cluster. Il mercato inoltre non vendeva pipistrelli. Uno studio pubblicato nel 2011 già parlava della creazione di un supervirus a partire dalla manipolazione del virus dell'influenza aviaria ottenuto in due laboratori in Usa e in Olanda. La realizzazione dell'agente patogeno, aggressivo come l'H5N1 ma molto più contagioso tanto da essere definito peggiore dell'antrace, aveva destato molte polemiche anche negli stessi ambienti scientifici. Ieri il presidente Donald Trump ha annunciato nel briefing quotidiano alla Casa Bianca di aver ordinato il blocco dei finanziamenti Usa all'Organizzazione Mondiale della Sanità, accusandola di aver aiutato la Cina a nascondere l'epidemia di coronavirus. Gli Stati Uniti sono di fatto i principali finanziatori dell'organismo che ha sede a Ginevra, e nel periodo 2018-2019 il loro contributo è ammontato a quasi 900 milioni di dollari, circa un quinto del totale di 4,4 miliardi di complessivi di contributi di Paesi e donazioni pubbliche e private a titolo volontario.
Via: RaiNews24
Nessun commento:
Posta un commento