Palermo, corruzione e mazzette per appalti sanità: 12 arresti - video

La Guardia di Finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 12 soggetti accusati, a vario titolo, di corruzione, induzione indebita, istigazione alla
corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti. Complessivamente, nell'ambito dell'operazione denominata "Sorella Sanità", sono 23 le persone indagate. Disposto, altresì, il sequestro preventivo di 7 società, con sede in Sicilia e Lombardia, nonché di disponibilità finanziarie per 160.000 euro, quale ammontare delle tangenti già versate: quelle promesse raggiungono, però, una cifra pari ad almeno 1.800.000 euro. Le complesse indagini eseguite dal Nucleo di PT palermitano, svolte anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno consentito di ipotizzare l'esistenza di un centro di potere composto da faccendieri, imprenditori e pubblici ufficiali infedeli che avrebbero asservito la funzione pubblica agli interessi privati. Le articolate fasi del sistema corruttivo ruotavano intorno alle gare indette dalla Centrale Unica di Committenza (Cuc) della Regione Siciliana e dall'Asp 6 di Palermo. Nello specifico sono state analizzate 4 procedure ad evidenza pubblica interessate da condotte di turbativa, aggiudicate a partire dal 2016, il cui valore complessivo raggiunge i 600 milioni di euro.



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