Pechino, lacune in sistema sanitario cinese su virus: ora è ufficiale

La Cina ammette che l'epidemia di coronavirus ha evidenziato lacune nel suo sistema sanitario e promette maggiori sforzi in tema di prevenzione. L'epidemia di Covid-19 ha messo in luce "carenze" nel sistema sanitario pubblico, ha ammesso Li Bin, numero due della Commissione sanitaria nazionale, promettendo riforme per migliorare i meccanismi di prevenzione e controllo delle malattie del Paese. Pechino, criticata sia in Cina che all'estero per aver minimizzato la pericolosità del virus e aver nascosto informazioni sull'epidemia quando è emersa per la prima volta nella città centrale di Wuhan, ha sempre sostenuto di aver condiviso tempestivamente le informazioni con l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e altri Paesi. Ma ora Li Bin ammette che il sistema sanitario non era adeguatamente preparato, e questo ha provocato falle nella risposta all'epidemia. "Il nuovo focolaio di coronavirus è stato un grande test che ha rivelato che la Cina ha ancora carenze nel suo principale sistema di prevenzione e controllo delle epidemie, nei sistemi di sanità pubblica e in altri aspetti della risposta (a un'emergenza)", ha detto Li ai giornalisti in una conferenza stampa. L'autorità sanitaria cinese è pronta a creare un sistema di leadership "centralizzato, unificato ed efficiente" che le permetterà di rispondere più rapidamente a qualsiasi crisi di salute pubblica in futuro, ha garantito Li Bin. Sono in corso discussioni su come "modernizzare" il sistema di controllo e prevenzione delle malattie utilizzando big data, intelligenza artificiale, cloud computing e altre tecnologie. Allo studio anche revisioni delle leggi sulla salute pubblica, il rafforzamento degli scambi internazionali e "partecipazione attiva alla governance globale della salute", ha aggiunto. Pechino aveva già assicurato che sosterrà una revisione guidata dall'Oms sulla risposta globale alla diffusione del coronavirus, una volta terminata la pandemia. Aperture che arrivano dopo le critiche del presidente americano Donald Trump che aveva affermato: "La Cina avrebbe potuto fermare il virus". La Cina non ha riportato decessi correlati al coronavirus per 24 giorni consecutivi. Nella fase attuale il Paese sta gradualmente riaprendo le scuole e sollecitando i lavoratori a tornare al lavoro. Nei giorni scorsi, Trump ha ordinato alle agenzie di intelligence di cercare prove attestanti la teoria che l'origine del virus sia legata al laboratorio di virologia di Wuhan

Fonte: RaiNews24

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