Le autorità giamaicane hanno dichiarato lo stato d’emergenza in vari quartieri di Kingston, messi a ferro e fuoco da bande armate che tentano di impedire l’estradizione negli Stati Uniti di un "signore della droga". Nel tentativo di evitare il peggio in una
situazione di crescente tensione e mentre proseguono gli scontri, le autorità hanno ordinato l’evacuazione dai quartieri in fiamme di donne e bambini. Gruppi armati hanno attaccato due commissariati di polizia e un terzo è stato incendiato in un’ondata di violenza scatenata dalla decisione del governo giamaicano di estradare negli Stati Uniti il narcotrafficante Cristopher «Dudus» Coca-Cola. I membri delle bande hanno innalzato barricate in una zona lunga più di un chilometro della capitale giamaicana, soprattutto a West Kingston, utilizzando veicoli, sacchi di sabbia, filo spinato e tutto ciò che hanno potuto trovare. Lo stato d’emergenza è stato imposto in maniera indefinita e il governo ha spiegato che lo manterrà fino a quando recuperi il controllo dei due quartieri della capitale, West Kingston e St-Andrews, dove si sono concentrati gli atti di violenza. Il ’via liberà all’estradizione, alla quale finora il premier giamaicano Bruce Golding si era opposto, è stato deciso la scorsa settimana: Coke deve essere giudicato negli Stati Uniti perchè considerato responsabile di una rete internazionale di narcotraffico che genera milioni di dollari annuali.
Fonte: La Stampa
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