Genova, 4 mag. (Agi) - "Celebrare i 150 anni dell'Unita' d'Italia significa verificare da dove veniamo, dove siamo arrivati e dove andiamo". Lo ha detto Giorgio Napolitano visitando stamane gli stabilimenti dell'Ansaldo di Genova. "Ci vuole un po' piu' di orgoglio nazionale" ha aggiunto il Presidente della Repubblica, riferendosi anche ai grandi successi dell'industria italiana. "Troppo spesso ci si dimentica che, accanto ad altre manifestazioni della nostra attivita' creativa, rimane un punto fermo quello della nostra storia industriale e manifatturiera". Cosi' come non deve sfuggire, aggiunge, che "in Italia qualche volta ci si dimentica che esiste la classe operaia".
"Le celebrazioni per i 150 anni dell'unita' d'Italia mi sembrano sempre le solite cose inutili, un po' retoriche". Il leader della Lega, Umberto Bossi torna a ribadire le posizioni ostiche rispetto alle cerimonie sull'unita' d'Italia. "Non so se ci andro' - insiste - devo ancora decidere ma - aggiunge - se dovesse chiamarmi Napolitano... lo sa che il Presidente mi e' sempre stato simpati". Naturalmente Bossi coglie l'occasione per rilanciare il credo leghista del federalismo. "Tutti sanno che il federalismo viene da molto lontano - sottoliena - e' un'attesa che per la nostra gente dura da troppo tempo e allora io dico: meglio tardi che mai non perderemo questo occasione per raddrizzare il Paese. SE andiamo avanti di questo passo avremo troppi sindaci e troppi presidenti di Regione che buttano via i soldi - prosegue il ragionamente del Senatur - non si puo' continuare cosi' perche' con questo andazzo rischiamo di finire male come un'altra Grecia ma di grandi dimensioni e con esiti disastrosi per tutti".
Fonte: Agi
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