Un foto scattata da un ragazzo a Colle San Marco alle 15.13 del 18 aprile, secondo l'accusa, incastra Salvatore Parolisi, il caporal maggiore dell'esercito in carcere per l'uccisione della moglie Melania Rea. "L'immagine - scrive il pm nella richiesta di custodia cautelare in carcere - dimostra l'assenza della autovettura di Parolisi, la Mégane Scenic, lungo la strada sterrata dove avrebbe dovuto restare parcheggiata dalle ore 14.15 alle 15.30". A quell'ora, sostiene Parolisi, lui si trovava proprio a Colle San Marco e non nella pineta di Ripe di Civitella dove fu trovato il cadavere della moglie. Ma gli avvocati del caporal maggiore dell'Esercito, sottolineano che le caratteristiche dell'auto venuta fuori da quella foto sarebbero compatibili con quella di Parolisi. Secondo i suoi avvocati, il militare di Frattamaggiore, non si trovava a Ripe al momento del delitto. Tuttavia, oltre al fatto che è da provare se si tratti davvero dell'auto di Parolisi, vista la bassa risoluzione della foto, i magistrati ritengono di avere dalla loro parte altri indizi a carico dell'indagato, in primis il dna trovato nella bocca di Melania, che dimostrerebbe come lui l'avesse baciata poco prima dell'omicidio. Inoltre, il giorno dell'omicidio i cellulari di Melania e del marito agganciano la cella di Ripe e non quella di Colle San Marco, il posto di Ascoli in cui secondo Parolisi la moglie sarebbe sparita per sempre. Lui, invece, ha raccontato agli inquirenti che nei giorni dell'omicidio di Melania non era stato a Ripe di Civitella. Eppure, secondo il telefonino, i due erano insieme sul luogo del delitto.
Foto da Video
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