I carabinieri del reparto operativo di Agrigento stanno eseguendo, fra Realmonte e Porto Empedocle, quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip del tribunale di Palermo, Fernando Sestito, su richiesta del Procuratore
aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi e del sostituto procuratore della Dda Rita Fulantelli. L'operazione, in codice, è stata denominata "Dna": gli arrestati infatti sarebbero direttamente o indirettamente imparentati fra di loro e con alcuni importanti boss di cosa nostra agrigentina. In carcere sono finiti: Filippo Focoso, 41 anni, di Realmonte, fratello di Joseph Focoso, boss mafioso catturato nel 2005, e di Domenico Seddio, 38 anni, di Agrigento, Francesco Luparello, 37 anni, di Realmonte e di Salvatore Romeo, 52 anni, di Porto Empedocle. I quattro, ritenuti vicini al boss Gerlandino Messina arrestato l’anno scorso dopo una lunga latitanza, sono accusati di estorsioni e associazione mafiosa. Da anni residente in Germania, Filippo Focoso, è rientrato a dopo la cattura, nel 2005, del fratello Josef. Secondo l’accusa, pretendevano di imporre chi dovesse lavorare nelle imprese di carpenteria metallica, all’Italcementi di Porto Empedocle e in un noto ristorante di Realmonte.
aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi e del sostituto procuratore della Dda Rita Fulantelli. L'operazione, in codice, è stata denominata "Dna": gli arrestati infatti sarebbero direttamente o indirettamente imparentati fra di loro e con alcuni importanti boss di cosa nostra agrigentina. In carcere sono finiti: Filippo Focoso, 41 anni, di Realmonte, fratello di Joseph Focoso, boss mafioso catturato nel 2005, e di Domenico Seddio, 38 anni, di Agrigento, Francesco Luparello, 37 anni, di Realmonte e di Salvatore Romeo, 52 anni, di Porto Empedocle. I quattro, ritenuti vicini al boss Gerlandino Messina arrestato l’anno scorso dopo una lunga latitanza, sono accusati di estorsioni e associazione mafiosa. Da anni residente in Germania, Filippo Focoso, è rientrato a dopo la cattura, nel 2005, del fratello Josef. Secondo l’accusa, pretendevano di imporre chi dovesse lavorare nelle imprese di carpenteria metallica, all’Italcementi di Porto Empedocle e in un noto ristorante di Realmonte.
Fonte: Adnkronos
Via: La Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento