Tutto da rifare per il processo in corso da qualche mese a Milano sull'omicidio di Lea Garofalo, la testimone di giustizia scomparsa due anni fa e sciolta nell'acido nel milanese, nel quale sono imputati il suo ex convivente Carlo Cosco, i fratelli dell'uomo e altre persone. La Corte d'Assise infatti, è rimasta senza il presidente Filippo Grisolia perchè nominato come capo di gabinetto del neo ministro della Giustizia Paola Severino. Così, in vista del cambiamento della composizione della Corte, le difese non hanno dato il consenso a mantenere valide le prove raccolte in dibattimento. Dalla ricostruzione degli inquirenti la donna è stata prelevata, interrogata e uccisa in un capannone della periferia milanese e poi sciolta nell'acido in un terreno vicino Monza. Lea Garofalo ha pagato con la vita la sua collaborazione con i magistrati, colpevole di aver infranto la regola dell'omertà mafiosa. La donna era entrata nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia nel 2002, portando con sè la figlia. Per anni è rimasta nascosta con la figlia in una località segreta, dopo avere raccontato ai magistrati tutto quello che sapeva sull'attività del marito.
Via: Adnkronos
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