Beni per cinque milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Catania ad Antonio Strano Stellario, 55 anni, e a Salvatore Rapisarda, 65 anni, entrambi esponenti del clan Pillera Cappello. Il provvedimento patrimoniale riguarda tre società di costruzioni edili
operanti a Catania il cui capitale sociale era stato fittiziamente intestato da Strano Stellario e da Rapisarda a figli e parenti. Sotto sequestro anche dodici unità immobiliari, di cui 8 aziendali e 4 personali, 21 rapporti bancari e numerose autovetture. Le indagini della Dia di Catania, basate sull'analisi dei flussi finanziari attivata per il contrasto al riciclaggio di denaro, avevano evidenziato anomali movimenti bancari per centinaia di migliaia di euro, ma anche sperequazioni tra redditi dichiarati e patrimonio posseduto dagli indagati. I due soggetti avevano deciso di condividere, dopo rispettive loro carcerazioni, oltre che la partecipazione al clan Pillera-Cappello, l'investimento di propri capitali, ritenuti dagli investigatori provenienti anche dalle attività criminali, in iniziative imprenditoriali nel settore edile creando diverse società ed intestandole fittiziamente a loro congiunti. Antonio Strano è attualmente in carcere per una pena di 13 anni e 4 mesi di reclusione che gli è stata inflitta in primo grado lo scorso anno dal Tribunale di Catania. Ha già invece scontato una condanna a tre anni Salvatore Rapisarda.
operanti a Catania il cui capitale sociale era stato fittiziamente intestato da Strano Stellario e da Rapisarda a figli e parenti. Sotto sequestro anche dodici unità immobiliari, di cui 8 aziendali e 4 personali, 21 rapporti bancari e numerose autovetture. Le indagini della Dia di Catania, basate sull'analisi dei flussi finanziari attivata per il contrasto al riciclaggio di denaro, avevano evidenziato anomali movimenti bancari per centinaia di migliaia di euro, ma anche sperequazioni tra redditi dichiarati e patrimonio posseduto dagli indagati. I due soggetti avevano deciso di condividere, dopo rispettive loro carcerazioni, oltre che la partecipazione al clan Pillera-Cappello, l'investimento di propri capitali, ritenuti dagli investigatori provenienti anche dalle attività criminali, in iniziative imprenditoriali nel settore edile creando diverse società ed intestandole fittiziamente a loro congiunti. Antonio Strano è attualmente in carcere per una pena di 13 anni e 4 mesi di reclusione che gli è stata inflitta in primo grado lo scorso anno dal Tribunale di Catania. Ha già invece scontato una condanna a tre anni Salvatore Rapisarda.
Via: AGI
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