Sarà presto aperta e ispezionata la tomba di Enrico De Pedis, il boss della banda della Magliana responsabile, secondo l'ex amante Sabrina Minardi, della morte di Emanuela Orlandi e sepolto nella basilica di Sant'Apollinare, a Roma. Negli ultimi tempi i pm avevano maturato l'ipotesi di non aprire più la bara: ritenevano l'atto non più necessario dopo essersi limitati a verificare, tramite sopralluogo, quanto un anonimo suggerì nel settembre del 2005, con una telefonata alla redazione di "Chi l'ha visto?". E cioè che effettivamente c'era la scritta Enrico De Pedis su una imponente struttura in marmo all'interno di una stanzetta umida che si trova nella cripta. Il cambio di orientamento è legato a una diversa strategia imposta dal procuratore capo, Giuseppe Pignatone che, a poco più di un mese dal suo insediamento a piazzale Clodio, ha assunto il coordinamento delle indagini pur lasciando la delega all'aggiunto Giancarlo Capaldo e al pm Simona Maisto. Nessuna conferma ufficiale sul fatto che tra procura e Vaticano ci siano già stati alcuni contatti. Renato De Pedis fu ucciso in un regolamento di conti il 2 febbraio 1990 e sepolto nella cripta.
Via: TG Com
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