La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto un'intera famiglia di falsi ciechi: fratello, sorella, madre e zio hanno intascato in 30 anni indennità per oltre mezzo milione di euro. I quattro hanno percepito dal 1982 l'indennità di accompagnamento di
800 euro al mese. I finanzieri hanno anche smascherato, sempre a Torino, un finto invalido che oltre alla cecità, simulava anche un'infermità che lo costringeva sulla carrozzella. Le indagini sono scattate dopo la segnalazione di un cittadino al 117. Infine, un ultimo caso riguarda un falso cieco, residente a Torino ma di origini siciliane, che è riuscito a mettersi in tasca 80mila euro nell'arco di 10 anni. Inequivocabili le immagini raccolte dai finanzieri. Nei loro confronti è scattata la denuncia per truffa aggravata e continuata ai danni dell'Inps. Nel caso in cui risultino assunti nella graduatoria riservata ai diversamente abili, rischiano anche il posto di lavoro. I filmati e le prove raccolte sono state acquisite dalla Procura di Torino, che nel frattempo ha disposto il sequestro dei beni mobili ed immobili degli indagati, sui quali rivalersi per risarcire l'Erario. Si tratta di conti correnti, titoli, 13 terreni agricoli e 5 appartamenti nelle province di Torino e Latina, per un valore complessivo di quasi 600 mila euro.
800 euro al mese. I finanzieri hanno anche smascherato, sempre a Torino, un finto invalido che oltre alla cecità, simulava anche un'infermità che lo costringeva sulla carrozzella. Le indagini sono scattate dopo la segnalazione di un cittadino al 117. Infine, un ultimo caso riguarda un falso cieco, residente a Torino ma di origini siciliane, che è riuscito a mettersi in tasca 80mila euro nell'arco di 10 anni. Inequivocabili le immagini raccolte dai finanzieri. Nei loro confronti è scattata la denuncia per truffa aggravata e continuata ai danni dell'Inps. Nel caso in cui risultino assunti nella graduatoria riservata ai diversamente abili, rischiano anche il posto di lavoro. I filmati e le prove raccolte sono state acquisite dalla Procura di Torino, che nel frattempo ha disposto il sequestro dei beni mobili ed immobili degli indagati, sui quali rivalersi per risarcire l'Erario. Si tratta di conti correnti, titoli, 13 terreni agricoli e 5 appartamenti nelle province di Torino e Latina, per un valore complessivo di quasi 600 mila euro.
Via: AGI
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