Vent'anni fa il dramma di Rita Atria, la lotta alla mafia col volto di donna

La testimone di giustizia Rita Atria è stata ricordata dall'associazione Libera, a 20 anni dalla sua morte avvenuta il 26 luglio del 1992 a Partanna (Tp). La storia di Rita Atria è legata a quella della criminalità organizzata siciliana. A undici anni perde il padre Vito, mafioso della famiglia di Partanna, ucciso da Cosa Nostra. Sono gli anni dell'ascesa dei corleonesi e della seconda guerra di mafia. Alla morte del padre, Rita si lega ancora di più al fratello Nicola ed alla cognata Piera Aiello. Da Nicola, anch'egli mafioso, Rita raccoglie le più intime confidenze sugli affari e sulle dinamiche mafiose a Partanna. Nel giugno 1991 Nicola Atria verrà ucciso a sua volta dalla mafia. Sua moglie Piera Aiello decide da quel momento di collaborare con la giustizia. Rita Atria, a soli 17 anni, nel novembre 1991, decide di seguire le orme della cognata, cercando, nella magistratura, giustizia per quegli omicidi. Il primo a raccogliere le sue rivelazioni fu Paolo Borsellino al quale si legò come ad un padre. Le deposizioni di Rita e di Piera hanno permesso di arrestare diversi mafiosi. Una settimana dopo la strage di via d'Amelio in cui morì Paolo Borsellino, Rita Atria si uccise a Roma, dove viveva in segreto, lanciandosi dal settimo piano.

Via: La Repubblica
Foto dal web

Nessun commento:

Posta un commento