Due stranieri sono stati allontanati dall'Italia perché sospettati di essere jhadisti e legati alle formazioni armate di matrice salafita che operano in Libia. La decisione è stata assunta dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, al termine di una complessa attività info-investigativa che ha visto operare in piena sinergia la Direzione centrale della polizia di Prevenzione, la Digos della Questura di Roma e la Procura di Roma. L'espulsione è stata decisa quando si è avuta la certezza che i due stranieri (due libici di 26 e 28 anni) avevano iniziato un'attività di proselitismo e propaganda al jhiad nella comunità libica, anche al fine di reperire materiale per commettere attentati contro interessi occidentali. I due erano in Italia da alcuni mesi per sottoporsi a cure per le ferite riportate durante il recente conflitto in Libia ed erano ospitati in alberghi della Capitale. Per gli investigatori erano pronti a realizzare un attentato terroristico in Italia, dopo il film anti islam che ha infiammato Bengasi con l'assalto al consolato degli Stati Uniti. L'attenzione sui due personaggi è stata focalizzata per la radicalità dei comportamenti e l'atteggiamento particolarmente aggressivo, soprattutto nei confronti di propri connazionali.
Via: Il Giornale
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