Appalti bus/ sei indagati: avviata la rogatoria, bufera su Campidoglio

Gli inquirenti della procura di Roma stanno avviando una rogatoria in Svizzera per chiarire i movimenti di fondi usati per la presunta tangente destinata all'acquisto di 45 filobus. I conti che saranno oggetto delle verifiche dei militari della Gdf, nucleo speciale di polizia valutaria, sono
oggetto di accertamento dopo le dichiarazioni dell'imprenditore Edoardo D'Incà Levis e dell'ex ad di Breda Menarini, Roberto Ceraudo. Nell'inchiesta del pm Paolo Ielo sono coinvolte sei persone: oltre a Riccardo Mancini, Ceraudo e D'Incà Levis, anche Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, l'ex consulente esterno del colosso, Lorenzo Cola, e il commercialista Marco Iannilli. L'appalto, secondo la procura, sarebbe legato ad una mazzetta da oltre 700mila euro ed è un imprenditore di Verona, residente a Praga da 40 anni, Edoardo D'Incà Levis, che, davanti al pm Paolo Ielo, ha tirato in ballo la segreteria del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Nel corso di una conversazione skype del giugno 2009 "Ceraudo fece riferimento alla 'segreteria di Alemanno' come destinataria delle risorse finanziarie. Non precisò, nè io chiesi, se la segreteria di Alemanno fosse destinataria di tutto o di parte delle risorse", ha affermato l'8 gennaio scorso, durante l'interrogatorio di garanzia, l'imprenditore di 59 anni.

Via: TMNews
Foto dal web

Nessun commento:

Posta un commento