La procura di Massa ha riaperto l'inchiesta sull'
incidente aereo di Campo Cecina del 2 febbraio 1992, quando i piloti Alessandro Marcucci e Silvio Lorenzini persero la vita cadendo con il loro velivolo antincendio, sulle
Alpi Apuane. Il pm di Massa, Vito Bertoni indagherà per omicidio contro ignoti. A riportare l'attenzione sul caso, chiedendo la riapertura delle indagini, era stata l'associazione antimafia
Rita Atria, che aveva presentato un esposto. Alessandro Marcucci era un ex pilota dell'aeronautica militare coinvolto come testimone nell'
inchiesta per la strage di Ustica. Secondo i consulenti privati della famiglia Marcucci e dell'associazione antimafia, l'incidente aereo presenterebbe molti "lati oscuri" e "incongruenze". L'inchiesta all'epoca si concluse con l'attribuzione al pilota del
Piper antincendio dell'errore per una "manovra azzardata". Secondo i periti dell'associazione Rita Atria ci sono invece elementi per poter ipotizzare la presenza di un
ordigno al fosforo che sarebbe stato piazzato sotto il cruscotto del piccolo aereo. Ci sarebbero anche incongruenze, secondo i promotori dell'esposto, riguardanti il cadavere di Marcucci, che venne rinvenuto carbonizzato, senza i piedi e senza una mano. Due morti sospette quelle di Marcucci e Lorenzini, come tante ce ne
sono state intorno al caso Ustica.
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