Facevano timbrare i cartellini ai colleghi o a persone compiacenti e poi non si presentavano a lavoro. Per questo 26 lavoratori del Comune palermitano di Villafrati, tra dipendenti e lavoratori socialmente utili, sono stati denunciati dai Carabinieri con l'accusa di truffa, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e false attestazioni. I lavoratori non andavano a lavorare, oppure uscivano senza permesso sapendo che, all'orario previsto, qualcun altro avrebbe marcato il badge al loro posto. Uno degli accusati addirittura ha mandato il figlio a timbrare al suo posto. La truffa però è stata smascherata da alcune telecamere nascoste che hanno permesso ai militari di osservare il comportamento dei lavoratori: alcuni di loro, come se nulla fosse, timbravano due o tre cartellini altri, invece, più discreti, prima di timbrare verificavano che attorno non ci fosse nessuno. I lavoratori sono tutti incensurati e per lo più residenti nei comuni di Villafrati, Mezzojuso e Palermo. Un malcostume diffuso, secondo i carabinieri di Misilmeri, che dal 17 al 31 dicembre dello scorso anno hanno piazzato telecamere per osservare il comportamento dei dipendenti, alcuni dei quali Lsu. Sono stati poi effettuati raffronti con i registri compilati elettronicamente e quanto registrato in video effettivamente succedeva nella realtà.
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