Un alto prelato, un funzionario dei Servizi segreti e un broker finanziario sono stati arrestati questa mattina da militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, con le accuse di corruzione e truffa. A finire in manette è monsignor Nunzio
Scarano, sacerdote salernitano, addetto dell'Apsa, l'organismo che gestisce l'intero patrimonio mobiliare e immobiliare del Vaticano, la vera banca centrale della Santa Sede. Scarano, tra l'altro, è coinvolto a Salerno in un'altra indagine per ricettazione. Con l'altro prelato sono finiti in manette Giovanni Maria Zito, carabiniere espulso dall'Aisi tre mesi fa, e il broker Giovanni Carenzio. Le ipotesi di reato sono corruzione, calunnia e truffa ai danni dello Stato. L'indagine, spiegano fonti qualificate, si inserisce come filone autonomo della più ampia inchiesta sullo Ior in corso alla Procura della Repubblica di Roma. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate del gip Barbara Callari su richiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Stefano Rocco Fava e Stefano Pesci. Tra i reati contestati, oltre alla truffa ed alla corruzione anche la calunnia. La vicenda giudiziaria ruota intorno ad un accordo tra Scarano e Zito finalizzata a far rientrare dalla Svizzera 20 milioni cash di proprietà di alcuni amici del monsignore a bordo di un jet privato. Per questo "servizio", Zito avrebbe ricevuto 400 mila euro. Monsignor Nunzio Scarano è stato sospeso cautelativamente dal lavoro dopo che la Procura della Repubblica di Salerno lo ha iscritto sull'albo degli indagati assieme ad altre persone per il reato di riciclaggio.
Scarano, sacerdote salernitano, addetto dell'Apsa, l'organismo che gestisce l'intero patrimonio mobiliare e immobiliare del Vaticano, la vera banca centrale della Santa Sede. Scarano, tra l'altro, è coinvolto a Salerno in un'altra indagine per ricettazione. Con l'altro prelato sono finiti in manette Giovanni Maria Zito, carabiniere espulso dall'Aisi tre mesi fa, e il broker Giovanni Carenzio. Le ipotesi di reato sono corruzione, calunnia e truffa ai danni dello Stato. L'indagine, spiegano fonti qualificate, si inserisce come filone autonomo della più ampia inchiesta sullo Ior in corso alla Procura della Repubblica di Roma. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate del gip Barbara Callari su richiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Stefano Rocco Fava e Stefano Pesci. Tra i reati contestati, oltre alla truffa ed alla corruzione anche la calunnia. La vicenda giudiziaria ruota intorno ad un accordo tra Scarano e Zito finalizzata a far rientrare dalla Svizzera 20 milioni cash di proprietà di alcuni amici del monsignore a bordo di un jet privato. Per questo "servizio", Zito avrebbe ricevuto 400 mila euro. Monsignor Nunzio Scarano è stato sospeso cautelativamente dal lavoro dopo che la Procura della Repubblica di Salerno lo ha iscritto sull'albo degli indagati assieme ad altre persone per il reato di riciclaggio.
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