Finto sequestro a Villabate (Palermo), per coprire la fuga con l'amante. La donna, il nuovo compagno e il complice sono stati denunciati dai carabinieri per simulazione di reato e procurato allarme. La protagonista della vicenda, una 45enne, era stata vista entrare a forza, tra spinte e urla, dentro un furgone bianco: era stato il figlio e alcuni testimoni ad allertare i carabinieri e a spiegare quanto accaduto. Quando è stato lanciato l'allarme, le ricerche sono state subito avviate in tutta la città. In azione i carabinieri e la polizia, che con l'ausilio di un elicottero stavano tentando di individuare il furgone. In realtà era solo una messinscena, come emerso sin da subito, quando fonti qualificate del Nucleo operativo dei carabinieri hanno avuto presto chiaro che di "un allontanamento volontario e non di un sequestro" si trattava, legato a "un fatto privato": la fine di una relazione coniugale e l'inizio di un nuovo rapporto che, evidentemente, la donna non aveva avuto il coraggio di affrontare apertamente con il marito, tanto da escogitare il singolare e rocambolesco espediente. Alla coppia, fuggita con l'aiuto di un terzo complice, non è rimasto che confessare. "Non ho alcuna intenzione di tornare a casa", ha detto la donna, confessando anche al marito di essersi innamorata di un altro. La letteratura sulle cosiddette "fuitine" si arricchisce oggi di un nuovo capitolo.
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