Rubavano pacemaker da salme, arrestati necrofori di Pesaro - video

I militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro hanno eseguito 7 ordinanze di misure restrittive, di cui 5 agli arresti domiciliari, 2 riguardanti l'obbligo di presentazione quotidiana davanti alla polizia giudiziaria e denunciato altre 27 persone tra medici, dipendenti pubblici e impresari funebri nell'ambito dell'inchiesta "Lazarus" sul caro estinto. Le attività investigative hanno consentito di stroncare una prassi di lunga data e un sistema di malagestione, mediante il quale i cinque soggetti arrestati, all'epoca dei fatti in servizio presso l'obitorio di Pesaro, procedevano alla vestizione delle salme, incamerando il corrispettivo che doveva essere versato nelle casse dell'Ospedale San Salvatore: l'operazione veniva eseguita anche durante l'orario di servizio, presso le abitazioni private dei soggetti deceduti, ai cui familiari, nella circostanza, i medesimi garantivano, guadagnando oltre 500 euro per volta, il corredo funerario (vestiti, scarpe e altri oggetti). Inoltre, le persone fermate, per ogni funerale procurato, ricevevano un "premio" in denaro dagli impresari funebri, da 100 a 500 euro, arrivando a percepire mensili extra di oltre 10.000 euro. Tre dei necrofori in questione eseguivano abusivamente e direttamente, interventi di "taglia e cuci" sui cadaveri, asportando presidi sanitari, come i pacemaker, e praticando persino iniezioni di formalina. I due operatori cimiteriali, sottoposti ad obbligo di dimora, indirizzavano le attività di riesumazione delle salme, favorendo, dietro ricompensa, imprese compiacenti. I capi d'accusa formulati dalla locale Procura della Repubblica riguardano i reati di peculato, truffa aggravata, rivelazione di segreto d'ufficio ed esercizio abusivo della professione medica.


Via: ASCA
Foto dal video

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