Era in carcere a Pescara per scontare una pena definitiva per evasione, sabato mattina è uscito beneficiando di un permesso orario e la sera non è rientrato. L'evaso è un collaboratore di giustizia, Pietro Esposito, 47 anni, che è ricercato da domenica, quando dal carcere di Pescara è partito l'allarme per il mancato rientro del detenuto. E' il secondo caso in due giorni dopo la fuga di Bartolomeo Gagliano. Esposito avrebbe finito di scontare la pena a giugno 2014. Si trovava ancora in carcere per una condanna inflittagli proprio in seguito a una precedente evasione. Con le sue dichiarazioni consentì di far scattare l'ordinanza di custodia nei confronti del boss Paolo Di Lauro. Da pentito fece individuare anche i responsabili dell'omicidio della 22enne Gelsomina Verde, nel quale era coinvolto, uccisa perché fidanzata di un esponente degli Scissionisti. Ricerche in corso da parte delle Forze dell'ordine, assicurano dalla questura. L'uomo è stato condannato per l'omicidio della ragazza, torturata, uccisa e bruciata nel 2004, durante la faida di Scampia. Esposito attirò in trappola la 22enne e la condusse da Ugo De Lucia, killer del clan Di Lauro, che la seviziò per indurla a rivelare il nascondiglio di Enzo Notturno, esponente del gruppo rivale degli "scissionisti". Gelsomina tuttavia non era in grado di fornire notizie; fu uccisa a colpi di pistola e poi bruciata nella sua utilitaria. Nel processo, conclusosi il 4 aprile del 2006, De Lucia fu condannato all'ergastolo. A Pietro Esposito, diventato collaboratore di giustizia, fu invece inflitta la pena di 7 anni e 4 mesi, in primo grado poi ridotta a 6 anni.
Fonte: AGI
Via: TG Com
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