Furti in abitazioni, droga, armi, attività diversificate per aumentare il business. Non si faceva mancare nulla la banda di malviventi che da tempo a Messina faceva razzia in appartamenti e villette, ma spacciava pure droga persino dentro al carcere. Una vera e propria associazione a delinquere: 19 gli indagati, 9 le persone arrestate dalla Squadra Mobile. Tra loro anche un agente di polizia penitenziaria, Salvatore Cutrupia, che materialmente avrebbe introdotto cocaina e marjiuana in carcere intascando soldi in cambio, a cui viene contestato il reato di corruzione. La banda spesso firmava i colpi lasciando un biglietto nelle abitazioni svaligiate. "Alì Babà" il nome dell'operazione coordinata dalla Procura presso il Tribunale di Messina. "Abbiamo tolto dalla circolazione un banda criminale molto agguerrita, molto organizzata, professionalmente capace di effettuare furti in appartamenti con danni enormi per i proprietari". Gli arrestati sono accusati a vario titolo anche di detenzione di armi da fuoco: un fucile semiautomatico, una pistola calibro 9 con matricola abrasa e una 44 magnum. Sei componenti della banda sono finiti dietro le sbarre e a tre sono stati concessi i domiciliari. Le indagini, che si sono avvalse di intercettazioni e perquisizioni, hanno preso il via nel 2010 quando tre dei banditi vennero beccati sul fatto con la refurtiva. Sequestrata una piccola quantità di stupefacente.
Fonte: Antenna Sicilia
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