Via Poma, Cassazione assolve Raniero Busco in via definitiva - video

Ventiquattro anni fa in un mese di agosto, in un quartiere di Roma deserto per le ferie estive. In un palazzo, in via Poma, nella stanza di un ufficio si consumò un delitto di violenza inconcepibile. Questa foto di Simonetta Cesaroni in costume bianco, è rimasta nella memoria collettiva, come a tentare di restituire bellezza ad una storia feroce, resa ancor più odiosa da indagini cominciate male e dispersi in tanti rivoli. In 24 anni, era il 7 agosto del '90, non un briciolo di certezza su chi abbia massacrato Simonetta Cesaroni con 29 colpi di tagliacarte, mentre la giovane era a lavoro. Prima tocca al portiere dello stabile, Pietrino Vanacore, se era stato fermato e poi scarcerato, si toglierà la vita nel 2010 vicino Taranto, portando con sé quello che gli inquirenti ritengono essere la consapevolezza di ciò che avvenne in quella stanza. Sarà prosciolto anche Federico Valle, figlio dell'architetto Valle che abitava nel palazzo del delitto. Toccherà infine, quasi vent'anni dopo a Raniero Busco, all'epoca fidanzato di Simonetta, finire nei guai. Condannato a 24 anni in primo grado, Busco verrà assolto con formula piena in appello. Entrambi i verdetti si basano sull'interpretazione scientifica di un morso trovato sul corpo della vittima. Anche in questo processo, come in tanti processi indiziari, l'esito è scaturito da pareri che sono cambiati dal primo al secondo grado, pur provenendo (...)


Fonte: SkyTg24
Servizio di Chiara Cerqueti
Foto archivio

Nessun commento:

Posta un commento