Samuele Caruso deve restare in carcere. Lo ha stabilito il gup di Palermo Daniela Cardamone, chiamata a pronunciarsi con il rito abbreviato nei confronti dell'autore di uno dei femminicidi che ha scosso di più il Paese: quello di Carmela Petrucci. Caruso era il fidanzato della sorella di Carmela, Lucia: il 19 ottobre 2012 aspettava la ex sotto casa per un tentativo disperato di fare pace. Tra i due scoppiò una lite violenta, lui cercò di uccidere la ragazza con un coltello: Carmela voleva dividerli e fu colpita a morte da due coltellate. In due anni di processo gli avvocati della difesa hanno cercato di far valere la tesi dell'incapacità d'intendere e di volere di Caruso e dell'assenza di premeditazione: incapacità stabilita da una prima perizia psicologica e smentita da una seconda. La tesi difensiva non ha retto e il Gup ha deciso per l'ergastolo con l'aggravante dei futili motivi. L'avvocato della famiglia di Carmela, Marina Cassarà: "Non è un successo per nessuno perchè Carmela continua a mancare alla famiglia e Lucia a vivere con questo peso. È un'affermazione della giustizia, perchè la configurazione del pm è stata integralmente accolta dal giudice che ha avuto la professionalità di cercare tutti gli elementi sino allo spasimo".Fuori dal tribunale i genitori di Carmela e Lucia hanno atteso la sentenza con la figlia sopravvissuta: c'erano anche i compagni di classe delle ragazze (...)
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