Secondo un'indiscrezione pubblicata dal quotidiano Il Tempo sarebbe un milione di euro la richiesta di riscatto per la liberazione delle due cooperanti italiane rapite in Siria, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli. La notizia non è stata però confermata dalla Farnesina. Le giovani, inoltre,
sarebbero nelle mani di un gruppo di criminali comuni, che operano comunque a contatto con i fondamentalisti islamici. Secondo quanto riportato dal quotidiano, che cita fonti dell'intelligence, gli ostaggi sarebbero passati nelle mani di numerosi gruppi di ribelli, fino ad arrivare agli attuali rapitori. Le due italiane, scrive ancora il quotidiano, potrebbero essere nella disponibilità di altri gruppi jihadisti il cui operato, in ogni caso, non sfugge al controllo degli uomini fedeli ad Abu Bakr Al-Baghdadi, leader del'Isis. Nei giorni scorsi, anche il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, ha negato che Vanessa e Greta siano finite nelle mani dell'Is. La speranza, dunque, è che trovino conferma le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano panarabo edito a Londra al Quds al Arabi, secondo il quale le due volontarie italiane "sono in buona salute" e il loro rilascio potrebbe essere imminente. Inoltre, una fonte sostiene che un gruppo di ribelli islamici, Ahrar ash Sham, avrebbe catturato uno dei rapitori delle ragazze, il quale avrebbe confessato che "stava trattando con le autorità italiane per raggiungere un accordo su un riscatto".
Nessun commento:
Posta un commento