Wikileaks, Julian Assange lascerà presto ambasciata Ecuador - video

Dopo due anni di asilo politico nell'ambasciata londinese dell'Ecuador, Julian Assange, fondatore di Wikileaks accusato dagli Stati Uniti per la diffusione di informazioni diplomatiche e militari, ha annunciato una possibile svolta nel proprio caso. "Lascerò presto
l'ambasciata" ha detto Assange in conferenza stampa con il ministro degli Esteri ecuadoriano, ma "probabilmente - ha aggiunto - non per le ragioni riportate dai media di Murdoch". Ragioni che ipotizzavano problemi di salute, nella fattispecie cardiaci. Assange, sul cui capo pende un mandato di cattura emesso dalla Svezia nel 2012 per aggressione a sfondo sessuale, ha comunque ammesso la poca salubrità del suo attuale modello di vita. "Come potete immaginare - ha spiegato alla stampa - essere detenuto per svariati anni senza una condanna, e per due anni in questa ambasciata, che non ha uno spazio all'aperto e non riceve mai la luce del sole, in seguito alle misure prese dal governo britannico e che stanno costando più di 6,5 milioni di sterline, è una condizione nella quale qualunque persona sana si troverebbe in una certa difficoltà". Poco dopo la conferenza stampa, però, il portavoce di Assange ha specificato che lascerà l'ambasciata "solo se il governo britannico glielo permetterà". Secondo il quotidiano britannico Daily Mail  l'ambasciata dell'Ecuador ha chiesto l'autorizzazione per far ricoverare Assange.


Fonte: TMNews

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