Importavano all'ingrosso dall'Albania grandi quantitativi di marijuana per poi rifornire, al dettaglio, gli spacciatori della provincia di Bergamo. Questo è quanto è stato scoperto al termine di un'indagine della questura lombarda che ha eseguito 10 ordini di custodia in carcere
e 21 perquisizioni domiciliari. Tra i fermati, due cittadini albanesi tenevano i contatti con la madrepatria, curando l'importazione di marijuana attraverso navi che arrivano in Italia a Brindisi e ad Ancona. Dai porti italiani, i due provvedevano al trasporto in città dove rivendevano, agli spacciatori, la marijuana. I due grossisti rivendevano la marijuana a italiani, rumeni e connazionali che, al dettaglio, la spacciavano poi in tutta la provincia orobica. La Squadra mobile, monitorando l'attività criminale, aveva notato che alcuni spacciatori avevano cominciato a vendere un tipo diverso di droga; si era notato, infatti, una massiccia immissione di cocaina che sostituiva la marijuana. Questo cambiamento veniva messo subito in relazione con due grossi sequestri di marijuana avvenuti nei porti di Ancona e Brindisi. I due "grossisti" albanesi non si erano persi d'animo passando dalla droga verde (marijuana) alla droga bianca (cocaina). Gli investigatori ricostruivano così tutta la "filiera" di spaccio, individuando 10 persone coinvolte nell'attività, 8 delle quali arrestate oggi.
Fonte: Polizia di Stato
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