Oltre centomila confezioni di materiale esplodente, del peso complessivo di circa 4 tonnellate, sono state sequestrate, alla periferia di Guidonia Montecelio, dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Le indagini sono partite dalla zona della "Citta dell'Aria" dove le
Fiamme Gialle della Compagnia di Tivoli stavano, da tempo, scandagliando il mercato abusivo dei "botti". Tra le varie figure sotto analisi era emersa quella di un ambulante italiano, i cui movimenti, particolarmente accorti e sempre diversificati, ne lasciavano intendere un ruolo particolarmente operoso nel settore. La conferma di tale temuto attivismo è arrivata all'esito di un complesso pedinamento, allorquando i militari hanno individuato all'interno di alcuni locali, utilizzati anche come civile abitazione, centinaia di scatoloni sia di materiale irico, etichettato come IV e V categoria del Tulps, che di artifizi artigianali clandestini, sprovvisti di qualsiasi indicazione relativa sia alla tipologia che all'origine. Il proprietario dei locali, un cittadino italiano, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli per i reati di fabbricazione e commercio abusivo di materie esplodenti, omessa denuncia di materiale esplodente e per altre violazioni del Tulps. La distruzione del materiale sequestrato, del valore commerciale pari a un milione d'euro, sarà eseguita dagli artificieri dell'Esercito.
Fiamme Gialle della Compagnia di Tivoli stavano, da tempo, scandagliando il mercato abusivo dei "botti". Tra le varie figure sotto analisi era emersa quella di un ambulante italiano, i cui movimenti, particolarmente accorti e sempre diversificati, ne lasciavano intendere un ruolo particolarmente operoso nel settore. La conferma di tale temuto attivismo è arrivata all'esito di un complesso pedinamento, allorquando i militari hanno individuato all'interno di alcuni locali, utilizzati anche come civile abitazione, centinaia di scatoloni sia di materiale irico, etichettato come IV e V categoria del Tulps, che di artifizi artigianali clandestini, sprovvisti di qualsiasi indicazione relativa sia alla tipologia che all'origine. Il proprietario dei locali, un cittadino italiano, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli per i reati di fabbricazione e commercio abusivo di materie esplodenti, omessa denuncia di materiale esplodente e per altre violazioni del Tulps. La distruzione del materiale sequestrato, del valore commerciale pari a un milione d'euro, sarà eseguita dagli artificieri dell'Esercito.
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