La Polizia di Stato ha dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Catania, nei confronti di un pregiudicato 43enne, già sottoposto al regime della detenzione domiciliare per reati in materia di armi. L'uomo, affetto da una
grave patologia che lo costringe alla sedia a rotelle, è gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio aggravato, detenzione, porto illegale di arma clandestina e ricettazione. Il fermo giunge al termine delle indagini della Squadra Mobile catanese sul tentato omicidio di un 53enne, già condannato per il reato di associazione mafiosa quale appartenente al clan Laudani, commesso la sera dello scorso 15 gennaio. Si tratta della "gambizzazione" avvenuta nel centro di San Giovanni La Punta (Ct). Le attività investigative hanno permesso di acquisire un grave quadro indiziario nei confronti dell'indagato, il quale ha ammesso le proprie responsabilità e fatto ritrovare la pistola, una calibro 7,65, specificando che all'origine del gesto vi erano ragioni di carattere personale legate alla sua relazione con una donna. L'uomo, deciso a commettere il delitto, per superare il suo handicap fisico aveva assunto un consistente quantitativo di morfina che gli ha consentito di deambulare per recarsi sul luogo ove si trovava la vittima ed esplodergli contro diversi colpi d'arma da fuoco.
grave patologia che lo costringe alla sedia a rotelle, è gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio aggravato, detenzione, porto illegale di arma clandestina e ricettazione. Il fermo giunge al termine delle indagini della Squadra Mobile catanese sul tentato omicidio di un 53enne, già condannato per il reato di associazione mafiosa quale appartenente al clan Laudani, commesso la sera dello scorso 15 gennaio. Si tratta della "gambizzazione" avvenuta nel centro di San Giovanni La Punta (Ct). Le attività investigative hanno permesso di acquisire un grave quadro indiziario nei confronti dell'indagato, il quale ha ammesso le proprie responsabilità e fatto ritrovare la pistola, una calibro 7,65, specificando che all'origine del gesto vi erano ragioni di carattere personale legate alla sua relazione con una donna. L'uomo, deciso a commettere il delitto, per superare il suo handicap fisico aveva assunto un consistente quantitativo di morfina che gli ha consentito di deambulare per recarsi sul luogo ove si trovava la vittima ed esplodergli contro diversi colpi d'arma da fuoco.
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