Un'azienda emiliana acquistava il formaggio dalla Sardegna e rietichettava le caciotte con il suo nome. Al titolare dello stabilimento sono state comminate multe per circa 12 mila euro. Il Nucleo antisofisticazione e sanità dei Carabinieri (Nas) di Bologna, a
seguito di un controllo ad una azienda di distribuzione all'ingrosso di alimenti di San Lazzaro di Savena, ha sequestrato oltre 5.000 forme di caciotta ovi-caprina di produzione sarda, per un peso complessivo di circa 17 tonnellate. I Carabinieri, nel corso dell'ispezione, hanno accertato che lo stabilimento emiliano, oltre a non essere autorizzato alla lavorazione, faceva arrivare dalla Sardegna ingenti quantitativi di formaggi che, attraverso ulteriori procedure di stagionatura, spazzolatura, lavaggio, sezionamento e confezionamento sottovuoto, venivano abusivamente rietichettati con il nome dell'azienda bolognese senza l'indicazione del luogo e dello stabilimento di effettiva produzione. L'intervento del Nas ha impedito così l'immissione in commercio di caciotte lavorate e conservate in locali non autorizzati e pronte per essere distribuite ai punti vendita al dettaglio della medesima azienda. Al titolare dello stabilimento, che rischia conseguenze giudiziarie, per le accertate violazioni alle norme igienico-sanitarie, sono state contestate sanzioni amministrative per circa 12 mila euro.
seguito di un controllo ad una azienda di distribuzione all'ingrosso di alimenti di San Lazzaro di Savena, ha sequestrato oltre 5.000 forme di caciotta ovi-caprina di produzione sarda, per un peso complessivo di circa 17 tonnellate. I Carabinieri, nel corso dell'ispezione, hanno accertato che lo stabilimento emiliano, oltre a non essere autorizzato alla lavorazione, faceva arrivare dalla Sardegna ingenti quantitativi di formaggi che, attraverso ulteriori procedure di stagionatura, spazzolatura, lavaggio, sezionamento e confezionamento sottovuoto, venivano abusivamente rietichettati con il nome dell'azienda bolognese senza l'indicazione del luogo e dello stabilimento di effettiva produzione. L'intervento del Nas ha impedito così l'immissione in commercio di caciotte lavorate e conservate in locali non autorizzati e pronte per essere distribuite ai punti vendita al dettaglio della medesima azienda. Al titolare dello stabilimento, che rischia conseguenze giudiziarie, per le accertate violazioni alle norme igienico-sanitarie, sono state contestate sanzioni amministrative per circa 12 mila euro.
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