Gli inquirenti francesi hanno dichiarato concluse le ricerche dei corpi delle vittime del disastro aereo dell'Airbus A320 di Germanwings, schiantatosi sulle Alpi francesi lo scorso 24 marzo. Il procuratore di Marsiglia che conduce le indagini, infatti, ha reso
noto che sono stati isolati 150 profili di Dna dai più di duemila resti recuperati nel sito dello schianto. Per avere la certezza che si tratti del Dna di tutte le vittime ci vorranno altre settimane. Dopo di che si procederà all’identificazione. Lufthansa ha ingaggiato una compagnia privata che si occupi solo ed unicamente del recupero dei resti del velivolo, sempre sotto l’autorità del procuratore di Marsiglia. Intanto prosegue il pellegrinaggio delle famiglie e degli amici delle vittime a La Vernet, dove si trova la lapide in memoria di chi era a bordo di quel volo. E si scopre che già anni prima della tragedia del volo 9525 della Germanwings, l'agenzia dell'Ue per la sicurezza aerea, l'Easa, aveva espresso dubbi sull'accuratezza e sulla frequenza dei controlli - anche medici - da parte delle autorità di Berlino anche sui vettori nazionali. Insoddisfatta di quanto avvenuto successivamente, a novembre aveva chiesto alla Germania di mettersi al lavoro per trovare un rimedio e allineare i controlli agli standard previsti. E' quanto emerge da un articolo del Wall Street Journal online confermato dalla Easa.
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