Simulare gli effetti di una forte scossa di terremoto sui ponti delle strade italiane per valutare rischi e prendere i provvedimenti. Il test, unico nel suo genere in Europa, ha preso il via a Napoli presso il Dist, Dipartimento per l'ingegneria e l'Architettura
dell'Università degli Studi Federico II. Il prototipo, di 7 metri per 30 tonnellate, si ispira all'architettura di ponti esistenti, progettati negli anni 70 e 60, fragili e spesso in degrado. L'unicità dell'esperimento sta nell'utilizzo di due tavole vibranti indipendenti, ha spiegato Andrea Prota, docente di tecnica delle costruzioni presso il Dist: questo permette di simulare l'effetto reale del terremoto sui ponti in cui c'è una grande distanza fra i due piloni che li sostengono. "In questo modo possiamo simulare su scala 1 a 3 l'effetto della asincronia dell'azione sismica. Questo effetto lo possiamo simulare in Europa solo qui a Napoli perché abbiamo queste due tavole vibranti". L'esperimento, realizzato all'interno di un progetto del Distretto ad alta Tecnologia per le Costruzioni Sostenibili, Stress, è diviso in due fasi: la prima per testare gli effetti sui ponti così come sono e la seconda per validare le tecniche per ridurre la vulnerabilità sismica e intervenire. Stress è il primo distretto ad alta tecnologia sulle costruzioni sostenibili. Ha l'obiettivo di valorizzare i livelli di competitività ed innovazione nel settore delle costruzioni.
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