In Grecia migliaia di persone sono scese in piazza a sostegno del no al referendum che deciderà il futuro del Paese e di un pezzo di Europa. Le manifestazioni si sono svolte in diverse città, da Atene, dove hanno dimostrato in 17mila a Tessalonica. Il
ricorso al referendum è stato sostenuto da 178 voti e bocciato da 120. A favore anche il partito di estrema destra Alba Dorata, oltre alle due formazioni di governo Syriza e Anel. Contro hanno votato i partiti europeisti - i conservatori di Nuova Democrazia, i socialisti del Pasok e il partito di centro sinistra To Potami - oltre al partito comunista Kke. Le banche greche e la Borsa di Atene rimarranno chiuse. Lo ha deciso il governo durante una riunione d'urgenza. La chiusura potrebbe protrarsi fino a domenica, quando si terrà il referendum sul piano Ue. La possibilità era stata anticipata dal ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis. La Bce ha intanto smentito le voci secondo cui sarebbe stata sul punto di mettere fine ai prestiti di emergenza concessi alle banche elleniche. Il Consiglio direttivo, si legge nella nota dell'Istituto, "ha deciso di mantenere il massimale per la concessione di liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche a livello deciso venerdì 26 giugno". Il governatore Mario Draghi ci tiene a far sapere che la Banca centrale sostiene l'impegno dei paesi Ue per far fronte alla crisi greca.
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