In concomitanza con l'operazione "Verbero", il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, con la collaborazione dell'Arma dei Carabinieri di Palermo e dello Sico delle Fiamme Gialle di Roma, ha sequestrato in via d'urgenza beni
riconducibili a 8 persone ritenute contigue alle famiglie mafiose. I sequestri, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia e già convalidati dal Gip del Tribunale di Palermo, hanno riguardato beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Nei confronti di queste persone sono scattati sequestri di beni mobili e immobili. Le investigazioni hanno dimostrato come gli indagati facessero ricorso a meri "prestanome" o ad alcuni familiari, cui sono stati intestati fittiziamente beni o attività commerciali, gestiti con precisi ordini e direttive ma senza mai figurare direttamente. Tuttavia, i successivi approfondimenti hanno evidenziato una netta sproporzione tra il tenore di vita dei falsi intestatari ed i loro redditi ufficiali. E' così scattato il sequestro, che è stato eseguito preventivamente e in via d'urgenza per impedire che le persone coinvolte potessero spogliarsi della proprietà dei beni. Il decreto di confisca di beni è stato emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione e conclude il procedimento per l'applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, iniziato tra il 2010 ed il 2011.
riconducibili a 8 persone ritenute contigue alle famiglie mafiose. I sequestri, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia e già convalidati dal Gip del Tribunale di Palermo, hanno riguardato beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Nei confronti di queste persone sono scattati sequestri di beni mobili e immobili. Le investigazioni hanno dimostrato come gli indagati facessero ricorso a meri "prestanome" o ad alcuni familiari, cui sono stati intestati fittiziamente beni o attività commerciali, gestiti con precisi ordini e direttive ma senza mai figurare direttamente. Tuttavia, i successivi approfondimenti hanno evidenziato una netta sproporzione tra il tenore di vita dei falsi intestatari ed i loro redditi ufficiali. E' così scattato il sequestro, che è stato eseguito preventivamente e in via d'urgenza per impedire che le persone coinvolte potessero spogliarsi della proprietà dei beni. Il decreto di confisca di beni è stato emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione e conclude il procedimento per l'applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, iniziato tra il 2010 ed il 2011.
Via: Guardia di Finanza
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