Corpo di diverse regioni, hanno eseguito centinaia di perquisizioni personali e locali, in 13 province (Vicenza, Milano, Roma, Bergamo, Lecco, Como, Ascoli Piceno, Arezzo, Bari, Napoli, Caserta, Matera e Potenza), nei confronti di 36 società coinvolte, 47 indagati e della filiale romana di una primaria banca nazionale ove diverse società fittizie avevano aperto i conti correnti utilizzati per le frodi. Le indagini hanno permesso agli inquirenti di individuare almeno 16 società fittizie, totalmente sconosciute al Fisco, che tra il 2013 e il 2014 hanno evaso Iva per circa 25 milioni di euro. Queste società erano "amministrate" da idraulici, parcheggiatori abusivi, mendicanti senza fissa dimora e cittadini stranieri residenti all'estero, ma domiciliati presso un hotel milanese. Anche le sedi legali erano fittizie: alcune proprio inesistenti, altre presso negozi vuoti, fast food, in un caso perfino un centro sociale di Roma. Il sistema di frode, basato sulla creazione e sull'interposizione fittizia di società "fantoccio" nella filiera commerciale, ha sfruttato l'emissione di fatture false quantificate, al momento, in oltre 350 milioni di euro.
L'ordine pubblico è inteso come garanzia di pace e tranquillità. In tal senso assume un valore di sicurezza collettiva.
Vicenza, frode nel commercio oro per 25 milioni: 47 indagati - video
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