Un attentatore suicida ha provocato la morte di almeno 41 persone e il ferimento di altre 105 in un attacco a una folla riunita in uno stadio di calcio a sud di Baghdad. L'esplosione si è verificata mentre veniva consegnato il trofeo alla squadra vincitrice della
partita, nel villaggio di Iskandariya, a circa 40 km a sud della capitale irachena. Tra le vittime anche il sindaco della città, Ahmed al-Khafaji, mentre Hassoun Hussein, il leader locale della milizia sciita Asàib Ahl al-Haq, è rimasto ferito. L'attacco è stato rivendicato da un gruppo affiliato allo Stato islamico (Isis), che controlla fasce di territorio nel nord e nell'ovest dell'Iraq. Un video pubblicato sui social media mostra un funzionario di fronte a un tavolo occupato da trofei, intento a chiamare un giocatore. All'improvviso si sente una potente deflagrazione e la ripresa si interrompe dopo un bagliore di luce gialla. Almeno 60 persone sono rimaste uccise il 6 marzo scorso in un attacco rivendicato dall'Isis 80 km più a sud, ad Hilla, quando un'autocisterna carica di esplosivo è stata lanciata contro un posto di blocco delle forze di sicurezza irachene. L'Isis ha fatto ricorso ad attacchi suicidi con frequenza sempre più crescente nelle ultime settimane, dopo i recenti guadagni territoriali delle forze governative che stanno lavorando per un eventuale spinta su Mosul, la città più grande in mano ai militanti del Califfato. La coalizione guidata dagli Stati Uniti stima che l'Isis ha perso il 40% del territorio conquistato in Iraq e circa il 20% del territorio in Siria. Analisti e funzionari si aspettano che la perdita di terreno sul campo di battaglia, si trasformerà in più attacchi in Iraq e a livello internazionale. Martedì scorso, gli attentati a Bruxelles rivendicati dall'Isis hanno ucciso 32 persone e ferite 300.
Vie: Washington Post | Al Arabiya
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