Gli agenti del Compartimento Polizia Ferroviaria hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 11 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al
furto, alla ricettazione e al riciclaggio di rame. Otto persone sono finite in carcere, tre agli arresti domiciliari, due cittadini rumeni e un imprenditore italiano sottoposti all'obbligo di presentazione alla pg e misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali per mesi 6 nei confronti di un altro imprenditore italiano, nonché numerose perquisizioni domiciliari ed aziendali. L'operazione, denominata "Rail Copper", vede indagate altre 21 persone, tra le quali altri otto rumeni e altri 13 italiani, imprenditori, titolari di aziende dedite al commercio e allo stoccaggio di metalli ferrosi. Il rame era stato rubato soprattutto alle Ferrovie, Enel e società telefoniche. Agli indagati gli investigatori sono arrivati dopo un'indagine che ha svelato l'attività illecita intorno al gruppo criminale che operava principalmente tra le province di Napoli e Caserta. Il materiale in questione veniva trasferito in alcuni depositi di materiale ferroso, presenti in Campania, che provvedevano alla "pulizia" del materiale ricettato ed alla successiva destinazione finale verso inconsapevoli fonderie del Nord, in particolare Brescia e Mantova, e alla sua esportazione verso destinazioni estere, in particolare paesi asiatici (Cina e Corea). Nel corso dell'indagine sequestrate oltre 100 tonnellate di rame sottratto, essenzialmente, dagli impianti ferroviari che, per tale motivo, hanno subito un danno economico notevole dovuto tanto al valore del rame quanto all'interruzione della circolazione ferroviaria.
Fonte: Polizia di Stato
Via: AskaNews
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