un'organizzazione criminale dedita all'usura e all'estorsione aggravate dalle finalità mafiose e tentato omicidio. Il provvedimento scaturisce dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Roberto Violetta Calabrese, che hanno consentito di far piena luce sull'attività di usura posta in essere dagli indagati, a vario titolo, per conto delle cosche federate "Lanzino-Cicero" e "Rango-zingari" egemoni sulla città di Cosenza, utilizzando il denaro contante proveniente dalla cosiddetta "cassa comune" della 'ndrangheta cosentina. L'operazione denominata "Laqueo", ha permesso di documentare l'esistenza di un collaudato sistema usurario posto in essere da alcuni affiliati alle citate consorterie che, in totale accordo, utilizzando denaro della "bacinella" della 'ndrangheta cosentina, elargivano rilevanti prestiti ad imprenditori in difficoltà economiche, prevalentemente del settore edile, con l'imposizione di tassi d'interesse sino al 30% mensile. E' stato accertato come il recupero dei crediti erogati ed il rispetto degli accordi usurari venissero garantiti anche con il ricorso a violenze e minacce nei confronti degli stessi imprenditori. In tale ambito, è stata altresì emersa l'imposizione di assunzioni e la realizzazione di lavori edili in favore degli indagati e di imprese agli stessi riconducibili, quale corrispettivo delle somme di denaro dovute dalle vittime al sodalizio. Tra le persone arrestate, un calciatore professionista militante in società di serie A e B.
Via: Arma dei Carabinieri
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