Palermo, imprenditori denunciano racket mafioso: 12 arresti - video

I Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Palermo su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 12 persone, accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, nonché dei delitti di estorsione e
danneggiamento. Contestualmente è stata applicata la misura di sicurezza della libertà vigilata per due anni a due persone accusate di essere mandanti di un progetto omicidiario. L'operazione, denominata "Grande passo 4", è nata da una indagine del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale e dalla Compagnia Carabinieri di Corleone, colpisce il mandamento mafioso di Corleone e delle famiglie di Chiusa Sclafani e Palazzo Adriano. L'attività investigativa ha consentito di ricostruire gli assetti di vertice dei clan e i rapporti con le "famiglie" vicine. In particolare è stato possibile accertare una lunga serie di estorsioni consumate e tentate ai danni, per lo più, di ditte impegnate nell'esecuzione di lavori pubblici. Tra gli arrestati c'è anche il nipote di Bernardo Provenzano, il boss di Cosa nostra morto a luglio. Carmelo Gariffo, scarcerato nel 2014, progettava di riorganizzare il clan, di rilanciarne gli affari e la capacità di gestione della rete di interessi. A dare un contributo alle indagini anche le denunce di otto di imprenditori vessati dalla cosca. Sentiti dai militari hanno ammesso di avere pagato il pizzo.



Via: AGI

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