Due uomini di origine rom sono indagati dalla Procura di Roma per il rogo del camper in cui sono morte tre sorelle nomadi, il 10 maggio scorso, nel parcheggio di un centro commerciale a Centocelle. Sono accusati di omicidio plurimo, tentato omicidio e porto di
oggetti incendiari. I due in questione sono stati identificati attraverso testimonianze e l'esame di immagini riprese da telecamere a circuito chiuso. La pista seguita da inquirenti ed investigatori e quella di una vendetta tra clan rom. Uno degli indagati è stato ripreso mentre, a volto scoperto, lanciava una molotov contro la roulotte in cui Romano Halilovic, il capofamiglia, dormiva insieme alla moglie Mela e a nove figli. L'altro killer lo aspettava a bordo di un furgone. Il nomade 20enne accusato di avere dato fuoco al mezzo e fermato nei pressi della stazione ferroviaria Lingotto, a Torino, era stato in passato arrestato dalla polizia per il furto della borsa della studentessa cinese Zhang Yao morta poco dopo essere stata investita da un treno nella periferia della Capitale. Le tre sorelle Elisabeth, Francesca e Angelica Halinovic, rispettivamente di 20, 8 e 5 anni, non hanno avuto scampo: non sono riuscite a uscire dalla roulotte cosparsa di liquido infiammabile e divorata dalle fiamme. Nel fascicolo sono stati acquisiti anche gli atti relativi all'incendio avvenuto tre giorni dopo nel campo della Barbuta, dove risiedono alcuni parenti di Halilovic. In passato, in alcuni accampamenti della Capitale, si sono registrate risse e violenze, ad esempio tra serbi e bosniaci, anche in campi dove avevano vissuto gli Halilovic, che sono di origine bosniaca. E' stato lo stesso padre delle sorelle morte, ad ipotizzare con la Polizia un collegamento tra il rogo del suo camper e dissidi con altre famiglie.
Fonte: AskaNews
Via: Il Messaggero
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