Il gip del Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo di due impianti industriali: lo stabilimento Esso e gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico siracusano, uno dei più importanti
d'Europa. L'inchiesta scaturisce dai numerosi esposti e dalle denunce di cittadini, movimenti ambientalisti ed enti e istituzioni che lamentavano la cattiva qualità dell'aria. Un pool di sostituti, al termine di un'indagine partita due anni fa, ha accertato un "significativo contributo al peggioramento della qualità dell'aria dovuto alle emissioni degli impianti". Nel suo provvedimento il giudice subordina la restituzione degli impianti "all'imposizione di prescrizioni per consentirne l'adeguamento alle norme tecniche vigenti". L'indagine si è avvalsa di una consulenza tecnica collegiale redatta da esperti di livello nazionale ed è consistita in audizioni e acquisizioni di dati e documenti. Il sequestro è stato eseguito dal Nictas e dall'aliquota della Polizia giudiziaria della Procura siracusana. Il Gip ha dato 15 giorni di tempo alle società per decidere se aderire alle prescrizioni. Sia la Esso, che la raffineria impianti Sud dovranno ridurre le emissioni provenienti dall'impianto "con la copertura delle vasche costituenti l'impianto di trattamento acque". Dovrà essere presentato un progetto che non dovrà eccedere i 12 mesi, con garanzia fideiussoria. Gli stabilimenti Esso, Isab Nord e Isab Sud dovranno effettuare il monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili; realizzare impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico; adeguare i sistemi di monitoraggio delle emissioni, mettendo a disposizione i dati registrati per via telematica all'Arpa di Siracusa.
Via: Avvenire
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