Roma, Corte dei Conti su F-35: costi doppi e ritardi ma non fermare

Il programma degli F-35 è in ritardo di almeno 5 anni per le molteplici problematiche tecniche che ne hanno raddoppiato i costi rispetto alle previsioni iniziali. Lo evidenzia la Corte dei Conti, nella relazione speciale sulla partecipazione italiana al
programma Joint Strike Fighter F-35 Lightning II, osservando tuttavia che ridimensionare la partecipazione dell'Italia al programma stesso andrebbe a determinare potenzialmente una serie di effetti negativi. In particolare, la perdita degli investimenti sostenuti finora e delle opportunità legate allo stabilimento Faco di Cameri (Novara). La relazione, precisa la Corte, pone l'attenzione sulla valutazione dei profili economici dell'operazione per quanto riguarda in particolare i ritorni industriali, occupazionali e tecnologici attesi dagli investimenti effettuati, e non sull'adeguatezza delle caratteristiche tecniche ed alla congruenza del numero di velivoli previsto (oggi passato a 90, dai 131 iniziali) rispetto alle effettive esigenze operative della difesa italiana. Ulteriori benefici sono attesi relativamente ai contenuti tecnologici e capacitivi del progetto: l'F-35 dovrebbe offrire alle Nazioni partner la possibilità di accedere ad alcune caratteristiche abilitanti dell'era attuale (bassa osservabilità, sensor fusion, condivisione ed integrazione intelligente delle informazioni), al momento non disponibili per l'industria europea e dei Paesi alleati in generale. Il volume economico stimato per i prossimi vent'anni, pur nella sua visione più ottimistica, assume dimensioni ragguardevoli (14,2 miliardi di dollari) e non va sottovalutato l'effetto sull'indotto con ritorni occupazionali stimati tra i 3.500 e i 6.400 posti di lavoro, a fronte di investimenti già effettuati fino a fine 2016 per 3,5 miliardi di euro e di ulteriori 600 milioni previsti nel 2017.

Via: News JS



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