Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo ed il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo, hanno svolto autonoma attività investigativa finalizzata a rilevare le consistenze patrimoniali ed i precedenti di polizia nei confronti di 74 soggetti appartenenti a una famiglia di etnia rom, di stanza nella provincia di Bergamo. L'esito degli accertamenti, con riferimento all'arco temporale 1985/2015, ha permesso di appurare che 41 maggiorenni non hanno mai svolto alcuna attività lavorativa in maniera lecita e hanno accumulato diverse condanne di cui il 50% per reati contro il patrimonio. Posto che negli ultimi 30 anni hanno ufficialmente dichiarato redditi per complessivi 117.000 euro circa (mediamente 99,89 euro, cadauno, per ogni anno d'imposta), al termine degli accertamenti è stata quantificata in 50.535.000 euro la sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati dal gruppo familiare e quanto di fatto nella loro disponibilità. In possesso della famiglia emergono immobili per un valore di 10 milioni di euro, compravendite di 1.600 automobili che hanno generato un giro d'affari di 30 milioni e partite Iva aperte senza ottemperare ai previsti obblighi fiscali. Il tutto mentre i soggetti in questione si dichiaravano disoccupati, dichiarando al massimo redditi per 117 mila euro, pari a 99,89 euro a testa per ogni anno d'imposta. Su richiesta della Procura della Repubblica di Bergamo, sono stati emessi 6 provvedimenti personali di sorveglianza speciale e il sequestro di 1.133.000 euro, corrispondenti a 7 immobili, 10 autoveicoli e disponibilità finanziarie presso diversi istituti di credito. Inoltre 3 dei soggetti sono stati denunciati per trasferimento fraudolento di beni.
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